La fuga era diventata insostenibile. La ferita alla gamba sinistra sanguinava inarrestabile, lasciando dietro di sé una scia di dolore e paura. Arrancando tra gli alberi della foresta, Dario sentiva il fiato corto e il cuore martellante nel petto.

Era quasi esausto quando intravide una piccola caverna coperta da una folta vegetazione. La curiosità e l’istinto di sopravvivenza lo spinsero ad avventurarsi all’interno. La luce del sole svanì rapidamente, lasciando spazio a un’atmosfera oscura e inquietante.

Si accasciò sulla terra fredda e umida della grotta, spossato e delirante. Il sonno lo prese di sorpresa, portandolo in un viaggio nei meandri della sua mente. Un sogno distorto si dipanò davanti a lui, intrecciando realtà e fantasia in un’esperienza allucinatoria.

Nel sogno, l’oscurità lo avvolse come una coltre di ombre. Esseri strani e inquietanti danzavano nel buio, evanescenti e minacciosi. Dario sentì la paura risalire come un fiume in piena, trascinandolo in un vortice di terrore.

Con uno scatto, aprì gli occhi, ma la realtà era più spietata del suo delirio. La ferita alla gamba continuava a fargli male, ma il suo sguardo fu attratto da un’ombra sinistra. Un uomo gli puntava un fucile alla testa..

un boato..

il silenzio..

la speranza nella luce eterea, c’era ancora..