C’erano una volta, due bambine, strane, ma strane guarda che non hai idea. Vivevano in un mondo altrettanto strano, ma strano anche quello, guarda, che si chiamava Lisea. E comunque, queste due bambine, avevano delle strane cose in testa, tipo tubi. Io non lo so cosa sono, una volta gliel’ho chiesto, e una di loro ha reagito davvero male, ma tanto male, che davvero, io non glielo chiedo mai più.

C’era un problema, un problema in effetti non proprio piccolissimo. Le due bambine appartenevano alla razza dei giganti, erano orfane a quanto pare, e giravano tranquille nel paese etereo della sestina rimanente. Quelle bambine, grazie al cielo, ci avevano preso in simpatia, giocano molto, eh, però non ci hanno ancora distrutto, e questo è già fantastico conoscendole. Io sono molto contento che la città abbia deciso di adottarle e di prendersene cura, anche se non è che avesse molta scelta in quanto non potrebbe nulla tutta la milizia di questa città contro di loro.

Una volta, mentre stavo per prendere sonno, ho sentito un boato immenso. Una delle due bambine ha inciampato e cadendo stava per radere al suolo il quartiere vicino. Lo dico, non è uno scherzo. Tra l’altro, mangiano talmente tanto che non immagini proprio. Però almeno quando mangiano stanno buone, e questo non è poco. Il bestiame della zona si offrirebbe volontario come cibo spontaneamente pur di farle stare un po’ ferme.

Comunque è molto difficile, la città vive nella paura per questa storia. L’altro giorno, per farle un po’ contente, la città ha preparato una torta gigante per loro. C’è voluto l’aiuto di tutti i pasticceri della città e di tutte le città vicine. Fatto sta che erano talmente contente, che durante la cerimonia dopo cui sarebbe seguita la festa, stavano per uccidere il parroco, il sindaco e almeno due terzi della milizia di quella regione. Fortunatamente, non so perché, non è successo nulla di male. Ma qualcuno qua se la vede brutta per questa questione di tanto in tanto.

Io non pregavo mai prima, davvero, ora si, sempre, mi viene spontaneo, sapessi. Ormai ci siamo rassegnati al fatto che gli piaccia giocare con le mucche, che non sembrano tanto contente di ciò, emettevano tanti di quei mugolii appena le vedevano correre verso la loro fattoria, che siccome erano davvero tante, se ne accorgevano anche nelle città vicine, che temevano tantissimo che le due bambine andassero anche dalle loro parti.

Come quella volta che, mentre correvano per gioco lungo la prateria, arrivarono nella città che sta a est della nostra Lisea. Gli abitanti, solo nel vederle arrivare, le hanno pensate tutte. “Queste ci radono al suolo e ci usano come pupazzetti, come facciamo??” Arrivate alle porte della città furono molto gentili invece, una di loro disse: “Hai una cosa molto buona?”. Subito la città si organizzò e tirò fuori di tutto: Pane di segale, stufato di carne, interi carri di frutti e verdure, polli arrosto a centinaia, formaggi, dolci e torte di ogni specie, caricarono decine di carri contenenti pesci, miele, birra e idromele, frutta secca a quintali. Era un piacere vederle mangiare tutta quella roba, anche se la città si stava già organizzando con le città limitrofe per fare arrivare altre grosse quantità di viveri. Perlopiù stavano nella nostra di città, da noi si respira amicizia.

L’hanno capito bene gli abitanti di Lisea, in quanto appena qualcuno di loro si accorge di segni di affetto troppo profondi da parte delle due bambine, abbiamo constatato che la cosa migliore li è scappare, perché per prima cosa si rischia gravemente la vita, e poi non è il caso di discuterci, devi sperare solo che non ti prendano. L’ultima volta che una di loro si è messa a giocare con un paesano non lo voleva più lasciare, diceva di volergli troppo bene. Anche il parroco che era lì per dare l’estrema unzione al ragazzo se la vide brutta nuovamente, un chierichetto per salvargli la vita durante una carezza di una delle due dovette fare un balzo di un paio di metri. Secondo tutti altrimenti sarebbe morto. Qui siamo gente tranquilla, o perlomeno lo eravamo.

Da poco ho sentito che stavano organizzando una grigliata mastodontica, per convincerle a non andare nelle città vicine. Quando si abbuffano di tutta quella roba, però, sono molto carine, ed è un grande piacere vederle così. Credo che ora, se non si metteranno anche stanotte a giocare con le campane della cattedrale del centro, mi metterò un po’ a riposare.. forse infondo, andrà tutto bene.